Nino D'Introna
Forse tutto è cominciato in collegio, quando a una recita scolastica mi hanno chiesto di interpretare una nonna che scriveva al nipote. In quel teatrino sperimentai per la prima volta la reazione gioiosa del pubblico. Più tardi al liceo, durante uno stage di creatività, provai un piacere immenso nel giocare al teatro. Da quel giorno quel complesso linguaggio è definitivamente entrato in me e non mi ha più abbandonato. Così all’Università sono entrato nel gruppo di teatro, in un viaggio a Parigi ho speso tutto il mio tempo in uno stage di mimo, rincorrendo ogni occasione per sperimentare: con Grotowski o con Meredith Monk alla Biennale di Venezia, fino a ballare in piazza San Marco, tenuto per mano da Julian Beck, del Living Theatre, e la sua aria seriamente divertita.
Un giorno incontro all’Università una persona straordinaria che sarà determinante nella mia vita: Giovanni Moretti e poco dopo entro a far parte del Teatro dell’Angolo. Inizia così la vera scuola del palcoscenico. Viaggiamo per i Teatri di tutta Italia, Francia e Svizzera ma contemporaneamente facciamo centinaia di ore di “animazione teatrale”, impariamo l’autorevolezza, il carisma, le pause, come tenere l’attenzione teatralmente, come far ridere, emozionare, come usare gli oggetti, i cambi di tonalità, la parola, i testi, lo spazio…” attori anomali” - ci definiva con orgoglio Giovanni-. Recitiamo davanti a ragazzi e adulti con un vero spirito di Compagnia.
Tra il 1981 e il 1989 Giacomo Ravicchio e io creiamo: “Robinson & Crusoe” e” Americhe”, insieme a Graziano Melano: “Pigiami” e “Terra Promessa/Terre Promise” (in collaborazione con il Theatre de la Marmaille di Montreal). Si aprono le porte del mondo. Recito e metto in scena di fronte ai pubblici di Austria, Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Israele, Marocco, Messico, Olanda, Polonia, Russia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, ex Jugoslavia…
” Robinson & Crusoe” viene messo in scena da 250 Teatri in tutto il mondo. Piovono i riconoscimenti e i premi nazionali e internazionali.
Nel 1991 Dominique Catton, del Teatro Am Stram Gram di Ginevra, mi offre un nuovo percorso più individuale, come regista e attore. Da allora sono regolarmente a Ginevra ogni anno per una regia o come attore, ma anche a Grenoble, Lyon e Montreal dove ritrovo il Cirque du Soleil che mi propone di collaborare con Robert Lepage alla realizzazione di “KA”: tre anni di lavoro indimenticabile tra Montreal e Las Vegas con uno spettacolo (nel vero senso del termine) che, fino alla pandemia del 2020, è stato visto (a Las Vegas) da circa 9 milioni di spettatori in circa quindici anni.
Nel 2004 il Ministero della Cultura Francese mi affida la Direzione Artistica di uno dei 35 Centre Dramatique National (equivalenti dei Teatri Stabili Italiani), un incarico di grande responsabilità e prestigio che credo d’aver svolto con grande serietà e successo visti i riconoscimenti delle nomine ai “Molières” (premio nazionale del Teatro Francese) e come “Chevalier des Arts et des Lettres” nel 2014.
Un’occasione che mi ha permesso di offrire a giovani artisti opportunità di lavoro e affermazione del loro universo teatrale.
Dal 2015, terminato il contratto decennale, il Ministero della Cultura Francese mi offre una sovvenzione per continuare l’attività come Compagnia teatrale. Da allora, in Italia, ritrovando gli amici e colleghi del Teatro dell’Angolo, divenuto FTRG, collaboro come drammaturgo e regista, ma anche come co-produttore, così come con il TPE diretto da Beppe Navello e poi da Valter Malosti.
Ripenso a quel bambino che interpretava una nonna e a quanto è successo dopo… scriveva Hoffmann: “ricerchiamo tutta la vita di ripetere quei piaceri, quelle scoperte eccezionali che hanno segnato la nostra infanzia”.