Paola Mastrocola

Era il 1975, vado alla prima lezione di Storia del Teatro. Entra il professore: Gian Renzo Morteo. Non si toglie né il cappotto né quel suo indimenticabile berretto con i paraorecchi. Per prima cosa dice che per capire cos’è il teatro l’unica è scrivere una commedia. Torno a casa e la scrivo. Era orribile. Ma di lì è partita l’avventura: conosco Giovanni Moretti e per una decina d’anni lavoro con il Teatro dell’Angolo. Con Claudio Montagna scrivo Con lacci e con catene. Poi altri testi, tra cui nel 1993, con Nino D’Introna, Una notte e le mille. Fino all’ultimo lavoro, per la Fondazione TRG: Maskerrando, che spero andrà in scena, prima o poi.