ALLA RICERCA DI UN LIETO FINE

I ragazzi dell'Osservatorio il giorno 13 gennaio 2023, insieme ad alcuni attori della compagnia PEM, hanno assistito alla prova aperta dello spettacolo Alla ricerca di un lieto fine, ecco a voi i loro commenti

Beatrice, 7 anni
La storia è stata interessante perché parlava di diversità, però c’erano troppi personaggi. Ho trovato poco comprensibile la scena del girasole e l'arrivo del papà. Penso che bisognerebbe essere più chiari nei vari messaggi perché un bambino piccolo spesso non comprende il senso. A me in particolare ha colpito l’idea che la diversità è una cosa bella.

Giulia, 12 anni
Secondo me la storia è perfetta per un pubblico giovane perché manda un messaggio bellissimo che i bambini capiscono tramite il racconto, e cioè che la diversità ci rende unici. Nella parte iniziale dello spettacolo la scenografia mi è sembrata un po' vuota… e secondo me rivolgendosi a un pubblico giovane dovevano esserci più oggetti di scena. Ho apprezzato che si usassero gli stendibiancheria per diverse funzioni (la casa di Pietro, la montagna…) per dare un senso di continuità.

Niccolò, 15 anni
“Alla ricerca di un lieto fine” è uno spettacolo interamente dedicato ai bambini che vanno dai 4 ai 7 anni. Ispirato ad un racconto di Gramsci, presenta moltissimi concetti che, seppur espressi in maniera semplice e diretta, riescono a provocare qualcosa nei giovanissimi; stiamo parlando di temi come l'amicizia, la diversità e il razzismo, che vengono trasmessi in maniera impeccabile. La messa in scena è ancora una volta semplice ma efficace e il lato tecnico è sicuramente molto buono. Tuttavia lo spettacolo presenta a mio parere un difetto dal punto di vista narrativo: infatti la favola è talmente complessa e articolata che non è possibile da esporre per intero e con un espediente di trama un po' forzato si conclude la vicenda in maniera frettolosa; c'è quindi secondo me un errore dal punto di vista della trama, che poteva essere più semplice (come tutti gli altri aspetti dello spettacolo) ma che poteva risultare ugualmente efficace. In sostanza, accorcerei la trama per renderla più semplice. Insomma, è un buon spettacolo e per dei bambini è assolutamente ottimo, ma ci sono alcune ingenuità. Mi ha lasciato un senso di leggerezza e mi ha dato nuovi spunti su cui riflettere.

PEM
Alla ricerca di un lieto fine è alla ricerca, appunto, di quei “passi per il cambiamento”: amicizia, guerra, Terra, diversità ... le parole, i passi, quelli ci sono già. Così come “il cambiamento”, che è dentro queste parole. Ciò che manca è il “per”.
Come lo si trova? Provando a usare il macroscopio? Così da togliere, lasciar andare ciò che non serve più e magari, in quel quasi vuoto, ritrovare il “per” perduto? [...] L'articolo completo qui

Carlotta, 10 anni
Lo spettacolo, attraverso l'amicizia di un bambino ed un topolino, fa divertire ma trasmette anche un messaggio profondo: l'importanza di non cambiare la propria personalità per qualcun altro, restare sé stessi cercando di migliorarsi sempre. La scenografia è particolare e ben studiata per essere versatile e rappresentare più ambienti con la medesima soluzione: per dire, una trappola per topi può diventare una montagna! Complimenti agli attori, bravissimi non solo a recitare ma anche a cantare.

Matteo, 13 anni
Uno spettacolo molto bello ma decisamente per bambini più piccoli, che potrebbero cogliere il messaggio principale, e cioè che anche se sei diverso dagli altri non devi essere triste, anzi, esserne fiero. Il mio suggerimento è di curare maggiormente i costumi.

Chiara, 15 anni
Uno spettacolo che sicuramente mi sarebbe piaciuto di più se avessi avuto sei anni. Mi sono piaciute le trasformazioni della scena e anche l'aggiunta delle canzoni, perché attirano i bambini. Il finale non mi è piaciuto, poiché hanno riassunto quando, secondo me, sarebbe stato opportuno metterlo in scena. Piuttosto avrei tagliato alcune parti precedenti. La scena del topolino che incontra il padre del suo migliore amico è più ‘profonda’, e mi aspettavo una reazione diversa da parte del padre, perché per lui non era normale parlare con i topi. Il messaggio è la cosa più importante che non dimenticherò, e cioè che la diversità è una magnifica cosa per chiunque perché ci rende unici, diversi l'uno dall'altro.

Edoardo, 12 anni
La trama è un po’ complessa perché ci sono tanti personaggi: il ragazzo, il topo, la mamma, la capra, la chiocciola, il profeta girasole e il lupo, l'ingegnere, la montagna e il cespuglio. La parte in cui c'era il profeta fiore mi ha divertito perché pensavo che fosse il lupo sacerdote… lo consiglio per tutti i bambini che non sanno niente di cosa non avere nessuno durante una guerra. Il topo era vestito uguale al bambino perché voleva essere come lui. Dato che questo spettacolo è per bambini di una fascia più bassa rispetto alla mia il linguaggio è adeguato e semplice, ma secondo me, in alcuni punti nei quali gli attori interpretano personaggi diversi ci si confonde un po'. Nel complesso era chiaro ed era bello. Soprattutto il significato profondo: siamo tutti diversi ma tutti uguali…