LA GUERRA DEL SOLDATO PACE
I ragazzi dell'Osservatorio, insieme ad alcuni attori della compagnia PEM, hanno assistito alla prova aperta dello spettavolo La guerra del soldato Pace, ecco i loro commenti
Carlotta, 9 anni
Lo spettacolo mi è piaciuto molto, anche se tratta un tema a me ancora poco noto, quello della guerra. In scena vi è un solo attore che narra la sua vita, facendola scorrere in un monologo dalla sua infanzia fino alla sua esperienza come soldato nella prima guerra mondiale. Le scene passano attraverso racconti che ho trovato via via più complessi all'avvicinarsi della sua età adulta, con scene ed emozioni molto personali. Bellissimo l'uso delle luci che accompagnano i sentimenti del protagonista, che mi hanno coinvolto soprattutto nelle scene più drammatiche.
Emiliano, 12 anni
Tutto lo spettacolo è stato coinvolgente, si entra alla perfezione nella mente del protagonista e sono più che chiari e comprensibili i suoi ragionamenti. Le metafore sono rappresentate benissimo, e si creano le ambientazioni nella mente dello spettatore in modo dettagliato e sorprendente. Mi ha trasmesso uno strano senso di nostalgia, comunicandomi un messaggio profondo attraverso una narrazione efficace.
Irene, 10 anni
È stato molto coinvolgente e sono entrata nel personaggio. Mi ha colpito molto la parte sulla guerra, in particolare alcuni momenti, ad esempio quando il tedesco aiuta il protagonista, quando Charlie deve essere giustiziato, quando muore il cane e quando Tommo scopre che Charlie e la loro amica Molly sono fidanzati. Consiglierei però di abbassare un pochino le luci perché a me hanno fatto un po' male agli occhi, e invece alzare la voce quando si parla dando la schiena al pubblico perché alcune parti non le ho sentite bene.
PEM
Crediamo che nell'”Osservatorio dei Ragazzi” risieda il presupposto di fare del buon teatro-ragazzi. Se il teatro è, come ha detto Walter Benjamin, l'«intera vita inquadrata nella sua incommensurabile pienezza», è irrinunciabile che bambini e ragazzi riscoprano il valore della riflessione su di esso. La riflessione è lo strumento di differenziazione del sé. Nel commento personale di ognuno di loro c'è la forza per accedervi
anche al di qua della scena. L'”Osservatorio dei Ragazzi” con Micol Jalla, che è nato nel 2021, rimette in discussione la funzione dei giovani nel teatro che è loro destinato. [...] L'articolo completo qui
Riccardo, 12 anni
Mi è piaciuto molto, mi ha dato da riflettere su come potessi migliorare la mia vita e quella degli altri. Penso che sia un capolavoro. Complimenti! Mi ha trasmesso la voglia di lottare per le persone a cui voglio bene. Se potessi cambiare qualcosa, renderei il linguaggio più semplice da comprendere e cercherei di renderlo più musicale.
Stefano, 11 anni
È stato probabilmente lo spettacolo più bello che abbia mai visto. Mi ha colpito particolarmente il modo in cui l'attore ha raccontato la storia. Mi piace soprattutto la sua voce profonda e ho trovato molto bella la scenografia. Il tronco al centro era geniale, mi piaceva come l’attore ne modificava la posizione; ho trovato interessante il fatto di togliere il pavimento verde per rappresentare la tristezza e la guerra. Una cosa che non mi è piaciuta molto sono le luci. L'illuminazione era bella ma secondo me le lampade non si sarebbero dovute vedere. Posso dare un'ottima recensione su questo monologo: è veramente bello! Una fantastica esperienza.
Vera, 9 anni
Mi è piaciuto tantissimo, non ho mai visto uno spettacolo così commovente. Ho apprezzato moltissimo l’interpretazione dell'attore. Lo spettacolo mi ha fatto capire che cos'è la guerra e mi ha raccontato anche una bellissima storia d'amore.