RISVEGLIO DI PRIMAVERA
I ragazzi dell'Osservatorio il giorno 3 febbraio 2023, hanno assistito allo spettacolo Risveglio di primavera, regia di Gabriele Vacis - Potenziali Evocati Multimediali
Alice, 10 anni
Lo spettacolo mi ha fatto tanto pensare a come sarebbe se a me succedesse la stessa cosa. Forse si potrebbe far capire di più quando la ragazza sta morendo, perché io non l'ho capito. La trama funzionava bene; questo tema per me era un po’ difficile anche se un po’ di cose le sapevo. Non mi è stato facile comprendere tutto perché forse il tema era un po’ da grandi. Gli attori erano molto espressivi e mi è piaciuto il fatto che cercavano di interagire con il pubblico. Credo di avere imparato cosa significhi l'accoglienza verso una futura figlia. La scelta di avere poche cose sul palco mi è piaciuta, i costumi non so, visto che la scelta era di indossare vestiti normali forse li avrei preferiti ancora un po’ più di tutti i giorni e moderni. Le canzoni erano un po’ strane ma belle. Il regista è stato molto bravo e ha saputo ‘organizzare’ i suoi attori in modo adeguato.
Alice, 17 anni
Ho trovato lo spettacolo "Risveglio di primavera" coinvolgente, magico e unico. Mi è piaciuto molto il modo, diverso dal solito, in cui gli attori hanno portato in scena quest'opera. Hanno infatti dato ampio spazio alla musica ed al movimento, ma anche alle esperienze di vita personale dei diversi attori, le quali si sono fuse alla perfezione con il resto della storia. Personalmente non ho molto apprezzato la luce accesa in platea durante il corso dell'intero spettacolo, ma capisco comunque il motivo di questa scelta. Consiglierei questo spettacolo a ragazzi dai 13 anni in su; anche bambini più piccoli possono apprezzarlo, ma probabilmente non riusciranno ad immedesimarsi al meglio nei personaggi adolescenti.
Dafne, 10 anni
Questo spettacolo è stato bellissimo. Mi è piaciuto moltissimo! Non ho avuto difficoltà a comprenderlo. Mi ha trasmesso un messaggio insegnandomi molte cose: so che questo tema è un po' pesante ma gli attori l'hanno fatto capire molto bene e anche in modo divertente. Faccio i complimenti agli attori perché sono stati molto bravi!! La scenografia era semplice. Io sono andata a vedere “Antigone”, una tragedia alle Fonderie Limone, con la stessa compagnia di attori, e anche lì non c’era una scenografia o comunque era molto poco importante. A me personalmente piace molto questa idea. I costumi che indossavano gli attori erano molto belli anche perché erano più o meno vestiti quasi "normalmente", in modo coerente con lo spettacolo. Questo spettacolo aveva un bel ritmo, non mi sono mai annoiata e mi ha coinvolto molto. Era uno spettacolo originale, o almeno per me perché non ho mai visto uno spettacolo su questo tema. Sono tornata a casa molto contenta e soddisfatta!!! Consiglierei questo spettacolo a più persone che conosco.
Edoardo, 12 anni
Mi è piaciuto il significato dello spettacolo, un messaggio forte e che fa pensare anche a quello che succede oggi. Lo consiglio a tutti, forse a quelli della mia età o poco di più. Non ho suggerimenti da dare, è quasi perfetto, tranne qualche momento che non mi è stato chiaro. È bellissimo l'entusiasmo che mettono questi ragazzi nei loro spettacoli.
Giulia, 12 anni
La scena che, secondo me, è stata più significativa è quella della ragazza che muore a causa dell'aborto: purtroppo questi problemi non succedevano solo mille, cento o cinquant’anni fa ma anche adesso, con la nostra generazione. Un'altra scena molto toccante è quella della ragazza che vuole provare a capire cosa significa subire una violenza fisica per tentare di aiutare l'amica picchiata dal padre; ho capito che in queste situazioni non bisogna mai avere paura di parlare, ma denunciare il fatto ad una propria amica, a un professore o alla polizia. La rappresentazione mi è piaciuta molto, anche se un po’ mi hanno disturbata le luci sugli spettatori. Grazie allo spettacolo sono riuscita a capire la concretezza dei temi affrontati, che
fanno parte della nostra realtà e non solo dei film…
Gloria, 17 anni
Un'esperienza straordinaria, ricca di emozioni e di pensieri. Gli attori della compagnia Pem, sempre bravissimi, hanno coinvolto il pubblico nell'avventura fin dall'inizio: il fatto che fossero già sul palco in assenza del sipario permetteva di immergersi completamente nell'atmosfera prima ancora dell'inizio dello spettacolo. Sono stati anche molto "coraggiosi" perché hanno trattato temi che di solito si tendono a censurare, e l'hanno fatto nel miglior modo possibile, rendendo al meglio anche scene emotivamente molto forti. Stupenda anche l'idea di lasciare le luci accese in platea, perché era come se attori e pubblico fossero una cosa sola, entrambi parte della stessa storia, evitando il solito distacco tra il palco e gli spettatori. Inoltre è molto originale l'inserimento di racconti personali all'interno dello spettacolo, in quanto fanno capire che il teatro è anche realtà, è vita quotidiana. Per concludere, bellissimo l'effetto del molto marcato contatto fisico e dei cori, che hanno reso meravigliosa l'intera rappresentazione.
Matteo, 12 anni
Mi porto a casa la speranza che i genitori in situazioni come quelle della protagonista (incinta) riescano a essere di aiuto. La trama funzionava e l’ho trovata interessante. Gli attori insieme come gruppo fanno tanto. Non è uno spettacolo facile da comprendere sotto i dodici anni. Mi ha insegnato un po’ di cose sull'aborto. I costumi erano molto originali (perché normali), la scenografia non c'era, ma mi ha colpito il fatto di usare le persone come piante e l'assenza delle quinte. Molto originale anche il gruppo di attori. Ho trovato i canti molto ben inseriti. Io credo che per uno spettacolo così ci sia un gran lavoro di regia.
Niccolò, 15 anni
“Risveglio di primavera” è tra gli spettacoli che nell'ultimo periodo ho preferito e apprezzato di più. La storia raccontata dal soggetto di Wedekind qui è rivisitata in una forma più moderna e con tante nuove aggiunte quali semi-discussioni col pubblico, digressioni interessantissime e canzoni. Su questo ultimo punto sono uscito dalla sala letteralmente entusiasta, perché i brani non soltanto sono epici e ben arrangiati, ma sono tutti suonati e cantati dal vivo e dagli attori stessi con pochissima amplificazione. Il fatto che ci siano sempre le luci in sala vuole collegare lo spettatore e l'attore in splendide rotture della quarta parete. Questo spettacolo inoltre tratta di temi non semplici da discutere e che qui sono chiarissimi; in certi casi si capisce perfettamente la violenza delle scene grazie ad una scenografia, o meglio "scenofonia" davvero ben azzeccata. In conclusione, questo spettacolo è imperdibile e lo consiglio a tutti, è un classico rivisitato con tante riflessioni sull'adolescenza e tematiche come l'aborto, la sessualità e il dramma giovanile. Renderei l'improvvisazione ancora più viva, ma è soltanto un gusto personale.