LA STORIA CHE NON HO MAI DISEGNATO
Sabato 28 ottobre 2023, l'Osservatorio ha assistito allo spettacolo La storia che non ho mai disegnato – uno spettacolo di Maicol&Mirco in realtà virtuale, ecco i loro commenti
Alice, 17 anni
Ho trovato questo spettacolo nuovo, originale e coinvolgente. Ho trovato davvero interessante l’argomento, soprattutto perché non avevo mai sentito un fumettista parlare del suo lavoro; ho avuto perciò l'opportunità di incontrarmi con un mondo a me nuovo e di conoscere un punto di vista originale. Ho apprezzato molto la scelta di utilizzare la realtà virtuale, che ha aggiunto allo spettacolo un tocco di creatività e ha stupito in positivo tutto il pubblico, me compresa. Ho apprezzato tanto anche i fumetti. La cosa che mi ha colpita di più è stato il motivo per cui il fumettista crea la sua arte: i personaggi. Credo che avere la loro stessa esistenza come obiettivo sia un gesto che lo rende un Artista con la A maiuscola.
Carlotta, 10 anni
Uno spettacolo insolito e molto bello. La sua originalità sta nel fatto che non è il classico spettacolo teatrale: si entra nella scena con un visore tridimensionale, quasi come se si fosse al cinema. Ci si trova di fronte ad un fumettista che, con bizzarri protagonisti che si alternano sulla scena, racconta al pubblico l'origine delle sue divertenti vignette. I temi trattati sono più comprensibili a uno spettatore adulto, ma credo che l'uso del visore aggiunga fascino al modo di rappresentare le storie soprattutto per i bambini, che magari non capiscono tutte le tematiche trattate ma hanno comunque un aggancio. Mi è piaciuta molto la scena in cui l'attore spiega quanto sia facile disegnare vignette che rappresentino una storia in pochi e semplici disegni. Un’esperienza bellissima e originale che consiglio vivamente!
Caterina, 16 anni
Questo spettacolo è stato molto particolare. Già prima dell'inizio ha suscitato in me molta curiosità soprattutto riguardo alla realtà virtuale, che non avevo mai sperimentato prima. Penso che questa tecnica abbia funzionato molto in questo spettacolo e mi è piaciuta molto l'iniziativa di farla incontrare con l'arte molto meno recente dei fumetti. Ho trovato tutti i fumetti comprensibili e molto simpatici. Penso che sia uno spettacolo molto riuscito: una volta tornata a casa sono andata a cercare informazioni sull'artista e sulle sue creazioni.
Chiara, 15 anni
Strano e meraviglioso! Strana è la combinazione tra tecnologia e teatro; meraviglioso perché è stato fatto veramente bene. I fumetti erano divertenti, le scene in cui Maicol&Mirco parlava davvero profonde. Non pensavo che la nuova tecnologia potesse unirsi al teatro e, soprattutto, non immaginavo che il risultato sarebbe stato fantastico come è stato questo spettacolo. L’unica cosa che segnalerei è che non mi è stato chiaro perché in alcune parti, mentre Maicol&Mirco parlava, c'era un pubblico di ragazzi e in altre no.
Dafne, 11 anni
Questo spettacolo è stata una novità per me, che non avevo mai usato dei visori e soprattutto non avevo mai visto uno spettacolo in realtà virtuale. L’idea è molto bella e interessante, ma devo dire che non mi ha fatto proprio impazzire soprattutto perché i fumetti a volte erano un po’ troppo volgari, a parte alcuni che erano più carini. Ma a volte ti pesava un po’ il visore e ti sentivi un po’ “rinchiuso” perché non vedevi gli altri, guardavi sotto e vedevi il vuoto. Infine trovavo noiosi alcuni discorsi e mi perdevo un po’ dentro il racconto del fumettista, che onestamente non è riuscito a farmi interessare.
Emma, 11 anni
La cosa che mi è piaciuta di più è stata l’esperienza con il visore e poi il piacere e la sorpresa di poter conoscere e intervistare l’autore per poter sapere più cose su di lui.
Greta, 13 anni
Lo spettacolo è stato molto chiaro e anche originale: non avevo mai visto uno spettacolo attraverso un visore di realtà virtuale. Sono riuscita a comprendere tutto e ho trovato l'attore molto bravo. Consiglierei lo spettacolo ai miei amici, in particolare a chi non ha mai visto uno spettacolo attraverso un visore di realtà virtuale, perché credo che quello sia l’elemento più innovativo che rende lo spettacolo unico.
Sofia, 11 anni
È stata una bellissima esperienza con il visore e anche la spiegazione e le curiosità sui fumetti mi sono piaciute molto: gli aneddoti erano moltissimi e curiosi. Mi sarebbe piaciuto che ce ne fossero di più. Se non ci fosse stato il visore sarebbe stato complicato per i fumetti, quindi secondo me è stata un’ottima scelta per inserirli nello spettacolo. I fumetti erano molto comprensibili e super divertenti, anche la spiegazione molto accurata e chiara.
Sofia, 15 anni
Questo spettacolo mi è piaciuto molto. Ho trovato che l’aggiunta della realtà virtuale fosse la scelta giusta per ciò che si voleva rappresentare. Così facendo si perdeva un po’ lo spirito del teatro, ma non avrebbe reso così bene se non ci fosse stata. Il contenuto era molto bello e, anche se era un monologo, non l’ho trovato noioso. Anzi, è stato molto bello poter sentire personalmente tutto ciò che un artista prova, verso sé stesso, i lettori e addirittura i personaggi. Ho scoperto una prospettiva interessante sul rapporto tra artista e arte. Era un po’ complicato da capire, quindi anche se io ho capito più o meno tutto forse i bambini hanno fatto fatica o comunque non hanno colto tutti i livelli. In particolare, ciò che mi ha colpito di più è stata la parte in cui Maicol&Mirco raccontava di come il suo personaggio fosse riuscito a influenzare il suo modo di vestire quando nessun altro ci era riuscito: questo in parole semplici esprimeva il succo dello spettacolo. In generale, ho apprezzato molto questa esperienza e, anche se non lo definirei teatro tradizionale, questo non significa che non valga la pena di vederlo.
Vittoria, 15 anni
Ho apprezzato veramente tanto questo spettacolo, che porta sul palco un modo totalmente nuovo di narrare una storia. L’idea di far uso di visori è semplicemente geniale, molto divertente anche per i più piccoli, adatta a tutte le età. Non avrei mai pensato che la realtà virtuale, i fumetti e il teatro potessero dare vita a uno spettacolo così originale. Mi ha insegnato che ci sono diversi modi per raccontare la propria storia, che con il teatro si può giocare ogni giorno in un modo diverso, con regole differenti ogni volta. Era tutto perfetto e molto originale. Forse però, soprattutto per venire incontro ai più piccoli, si potrebbero mostrare più animazioni con i fumetti e i disegni e cercare di strutturare discorsi meno complicati e più sintetici.