Lo spettacolo nasce dalla necessità di riportare l’attenzione su un pezzo di storia rimossa dentro alla quale continuiamo ad essere immersi. A più di ottant’anni dall’emanazione delle leggi razziali, dall’uso dei gas e delle stragi sistematiche, durante la conquista dell’Etiopia, ancora aleggia un alone giustificatorio: il mito degli “italiani, brava gente!”, dei colonizzatori buoni che costruiscono scuole, strade, ospedali, che portano civiltà in una terra barbara. Chiara Tessiore racconta un’enorme paura, l’inconscio terrore di perdersi, di farsi travolgere, di non riconoscersi più se si fuoriesce dalla propria visione del mondo…