Un piccolo muro attraversa la scena. Uno scoppiettio, come di fuochi d’artificio, e arriva Lei.
Sembra caduta dal cielo. Si guarda attorno smarrita. Scopre il muro.
E, di là dal muro, degli strani esseri… gli spettatori.
La ragazza è spaventata. Nella sua testa ci sono un mucchio di pensieri. Come saranno quelli di là dal muro? Quanti saranno? Saranno bravi o cattivi?
Una sequenza di domande. Una sequenza di scene. Ogni scena uno stereotipo che caratterizza il rapporto con gli altri, con le paure che ci assalgono ogni volta che ci troviamo di fronte a qualcosa o qualcuno che non conosciamo. E le paure e le domande alimentano il muro. Lo fanno crescere.