Note, voce e parole. Questo basta a Roberto Zibetti per far rivivere “l’arme pietose” del Capitano “che ’l gran sepolcro liberò di Cristo”.
Per parlarci della guerra e, insieme, dell’essenza della vita. Millenovecentodiciassette ottave in cui battaglie e duelli si alternano a grandi storie d’amore, passioni e atti d’eroismo ma anche diavoli, maghi, e oscuri incantesimi, che sono quasi sempre opera dei saraceni perché il tempo è quello della Controriforma e ad aiutare i paladini cristiani sono gli naturalmente angeli, Dio, la Provvidenza.