VOLO - Il primo passo è staccarsi
“Nell’ambito di un focus sui diritti umani organizzato dalla Compagnia Tecnologia Filosofica in collaborazione con la Fondazione TRG"
Uscire da una situazione di costrizione, oltrepassare la linea di pericolo di un confine blindato e opprimente, svincolarsi dal rapporto vittima-carnefice.
Il primo passo è staccarsi: abbandonare relazioni invivibili e pericolose per ricominciare a volare.
In moltissimi casi la donna non riesce a farlo, questo primo importantissimo passo.
E, se va bene, trascorre tutta la vita isolata, in un guscio di menzogna, attivando strategie di sopravvivenza per proteggersi da una violenza latente che potrebbe sfogarsi in qualsiasi momento. Pur di non rompere quell’equilibrio precario, pur di non sgretolare quell’idea di famiglia che rende rispettabili, "nella norma”.
Se va male… ne son piene le cronache.
Lo spettacolo intravvede la possibilità di andare via prima che il peggio possa accadere, dal punto di vista di una donna che ce la fa, scappa dalla propria prigione e con pazienza si ricostruisce una vita.
Ne sortisce un toccante racconto, che si inoltra nella durezza del tema pur cercando con coraggio di strappare qualche sorriso.
Articolato in otto quadri che raccontano un tempo presente, agito e vissuto dalla protagonista, “Volo” è il percorso di una libertà conquistata passo dopo passo.
I vari quadri si snodano tra luoghi fisici (interno casa/esterno) e luoghi dell’anima (il cuore, la determinazione, la liberazione, ecc.), tra luoghi reali e luoghi del mito. Il pavimento della scena è ricoperto di foglie e la donna si disegna gli spazi del proprio labirinto, in una sorta di Dogville d’appartamento che muta con il racconto di sé, capace di segnare conquiste e perdite, di rivelare un’identità che sorprende lo spettatore con i suoi continui spostamenti di referente, allenandolo a spostare l’attenzione e a riconoscersi nelle varie situazioni vissute, senza giudizio.
La mattina sarà suddivisa in due parti:
Prima parte (55 min): visione dello spettacolo “VOLO-Il primo passo è staccarsi”.
Seconda parte (circa 1h-1,30h): attivazione di un dibattito/laboratorio con gli studenti sui temi che emergono dallo spettacolo, in particolare sul tema della Violenza domestica, e in generale sul tema della violenza di genere.
Il dibattito di mercoledì 26 aprile sarà condotto dalla psicoterapeuta Valeria Ferrero e dall’avvocato Jessica Rizza, della Casa delle donne di Ivrea, mentre giovedì 27 prenderanno parte all'attività la Psicoterapeuta Valeria Ferrero e l’avvocato Marialuisa Rossetti dell’Associazione Telefono Rosa Piemonte.
Prima dello spettacolo verrà fornito del materiale che possa servire da spunto ai professori per il lavoro preparatorio in classe, in modo che i ragazzi arrivino un minimo preparati su quello che andranno a vedere.
Dopo lo spettacolo, a caldo, partendo dalle suggestioni e dalle emozioni smosse, si coinvolgeranno i ragazzi in un gioco, condotto dai relatori: ognuno donerà la propria parola, quella che emerge senza pensarci troppo su. Partendo dall’insieme di parole donate, si guideranno i ragazzi nel formulare una riflessione sulla tematica cercando di fare in modo che le osservazioni e le domande partano dall’uditorio. Il dibattito dunque verrà guidato da quello che i ragazzi proporranno, e potrà essere declinato secondo i punti di vista della psicoterapia, dell’aspetto legale e dell’arte drammatica.
Scritto, diretto e interpretato da Francesca Brizzolara
Disegno luci Agostino Nardella
Piano sonoro Brizzolara - Davide Eusebietti
Fotografie Giorgio Sottile, Luisa Romussi, Emanuele Percivalle
Produzione Tecnologia Filosofica / Morenica-Cantiere Canavesano
Con il sostegno di Regione Piemonte / TAP / La grande invasione / La casa delle donne di Ivrea
In collaborazione con Progetto Violetta-la forza delle donne / Comune di Burolo / Spazio Baobab
Un ringraziamento speciale a Danio Manfredini, Raffaella Tomellini, Renato Cravero
Premio SRLSY_yours e Premio Binario 7 al Milano OFF Fringe Festival ’22